Che Cosa Sono i Riduttori Epicicloidali e ad Assi Paralleli

Che Cosa Sono i Riduttori Epicicloidali e ad Assi Paralleli

I due tipi più diffusi di riduttori ad uso industriale sono i riduttori epicicloidali e i riduttori ad assi paralleli con ingranaggi cilindrici. Scegliere il giusto tipo di riduttore è essenziale per assicurarsi una performance ottimale nell’applicazione. Ecco un breve riepilogo per rendere il processo di scelta per l'applicazione più semplice.

Riduttori Epicicloidali: caratteristiche

I riduttori epicicloidali hanno una forma cilindrica e possono essere realizzati secondo diverse dimensioni e livelli di potenza. Al loro interno sono dotati di un cinematismo coassiale tra albero d'ingresso e albero di uscita.

L’albero di ingresso aziona l’ingranaggio centrale, conosciuto anche come solare, che fa ruotare gli ingranaggi circostanti, conosciuti anche come planetari. Questo meccanismo permette ad ogni ingranaggio di produrre una coppia adeguata a completare l’allineamento con gli altri, alleggerendo così ogni ingranaggio e diminuendo la possibilità di guasto del riduttore, con un miglioramento conseguente delle performance.

Una caratteristica dei riduttori epicicloidali consiste nell’avere dimensioni ridotte con capacità di trasmissione elevata. I riduttori epicicloidali scaricano il carico radiale su più ingranaggi epicicloidali in modo da lavorare in modo ottimale man mano che la coppia aumenta. A causa della loro morfologia, le forze radiali si annullano. 

 

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Che Cosa Sono i Riduttori Epicicloidali e ad Assi Paralleli

Riduttori ad Assi Paralleli con Ingranaggi Cilindrici: caratteristiche

Il riduttore ad assi paralleli utilizza gli ingranaggi per ridurre la velocità. Sono chiamati “ad assi paralleli” poiché l’albero motore e l’albero del riduttore di velocità sono posizionati su piani paralleli.

Le trasmissioni ad assi paralleli possono usare tre tipi di ingranaggi. La scelta di un ingranaggio dipende dall’applicazione finale e dalle caratteristiche richieste dal riduttore commissionato:

  • Negli ingranaggi elicoidali i denti sono obliqui rispetto agli assi di rotazione. Trasferiscono maggiore potenza e velocità e contemporaneamente sono più silenziosi e resistenti
  • Gli ingranaggi a doppia elica sono usati per eliminare la spinta assiale
  • Gli ingranaggi a denti dritti sono la tipologia più diffusa. I denti sulle loro ruote dentate sono dritti e paralleli all’albero di trasmissione del motoriduttore

I riduttori a ingranaggi sono tipicamente costruiti in acciaio. I denti sono fissati ad alberi paralleli, fornendo una coppia elevata a basse velocità. La loro dimensione e il loro numero, infatti, influisce nel rapporto di trasmissione per la coppia in uscita e la velocità di cambio. I riduttori a ingranaggi cilindrici tendono ad essere più economici rispetto alle trasmissioni epicicloidali perché utilizzano meno ingranaggi e sono più semplici da produrre.

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Applicazioni e lubrificazione dei riduttori epicicloidali e ad assi paralleli

Sia i riduttori epicicloidali sia i riduttori a ingranaggi cilindrici vengono realizzati usando diversi metalli tra cui l’ottone e l’acciaio con nichel. Alcuni riduttori epicicloidali possono essere realizzati usando la plastica, ma si tratta di un’applicazione poco comune. La gran parte degli esperti concorda sul fatto che gli ingranaggi in acciaio sono i più affidabili, cosa che li rende più adatti ad applicazioni in cui è richiesta maggiore coppia. Gli ingranaggi in acciaio con nichel, d’altro canto, sono più assorbenti e quindi più adatti alla lubrificazione rispetto agli altri materiali.

La lubrificazione degli ingranaggi è importante, indipendentemente dal materiale con cui viene realizzato il riduttore, ed è fondamentale quando i componenti funzionano ad alte velocità o sopportano carichi pesanti. I riduttori epicicloidali sono preferibili rispetto a quelli ad ingranaggi cilindrici quando è necessaria una maggiore conservazione della lubrificazione. Infatti, i planetari dell’ingranaggio sono in grado di recuperare l’olio disperso dal solare permettendo una rotazione dei planetari molto veloce. Le trasmissioni ad ingranaggi cilindrici, invece, funzionano bene a velocità inferiori poiché l’olio continua a scivolare via dagli ingranaggi.